Olga Serina è una pittrice - ritrattista, ormai da diversi
anni felicemente inserita nel tessuto sociale della Lombardia,
precisamente a Villa Cortese (Mi) dove risiede.
La sua attività preponderante, infatti, è quella
di ritrattista che la impegna intensamente. Nonostante ciò,
Olga Serina è affascinata e interessata da molti temi pittorici,
nei quali può liberamente esprimere il suo indiscutibile
talento, dando spazio anche alla fantasia e alla creatività.
I paesaggi di Serina sono rifiniti, nitidi, meticolosamente curati
nei piccoli particolari, in ossequio ad un realismo che coglie
l'aspetto peculiare delle cose, filtrato da un animo contemplativo
e puro quale è il suo, risale attraverso la descrizione
dell'aspetto esteriore, alla natura spirituale più profonda
e nascosta di tutto quello che raffigura; riesce a restituirci
sensazioni di un mondo ideale, ancora intatto e incontaminato
da conflitti di sorta. Il pregio indubbio di questa pittura si
manifesta in campo tecnico, nella padronanza del mezzo espressivo;
abile nel saper descrivere cieli e nuvole, densità di cespugli
o lidi solitari, scartando di volta in volta ogni inutile elemento
che risulterebbe alterare l'equilibrio del contesto. La delicatezza
della sua pennellata sa rendere, con sicurezza e senza ripensamenti,
l'esatta fisionomia di corolle e fogliame. Lo stile di Serina
comunque non è sempre e soltanto veicolo di una regola
accademica rigida, possiamo infatti individuarne un altro indubbiamente
più spontaneo ma non meno artistico e interessante, energico,
quasi dettato da impulsi puri della mente e del gesto; eccola
alla prova del disegno eseguito di getto, dal vero, senza l'imposizione
di regole cattedratiche, solo la descrizione di una linea schematica
di un semplice contorno, colta dall'occhio ed eseguita all'istante
dalla mano, per immortalare un momento, la particolare postura
di un corpo o la sfuggente espressione di un attimo, basta però
a comunicare e a far intuire tutto.
In tutta libertà ma con altrettanta finezza e sicurezza
sa intraprendere sia la parte grafica che quella cromatica di
composizioni quasi astratte, curvilinee e leggere, "ghirigori
della fantasia" dal sapore decorativo ma senza dubbio nate
dal piacere di liberare nelle forme sinuose e nei colori, fiumi
di emozioni, puri slanci di fantasia profondamente connaturati
al suo animo femminile che non viene mai meno e ogniqualvolta
si ripropone con la levità del tocco e il buon gusto coloristico.
Quando con dolcezza e grazia raffigura sia il colorito dei visi,
che l'intrigo sinuoso dei drappeggi, presenti nei temi (anche
parecchio impegnativi) dei soggetti di Arte Sacra e nelle copie
dei grandi Maestri del passato, con perizia e accuratezza, rimanendo
fedele alle innumerevoli risorse da cui la sua creatività
attinge, l'artista continua ancora una volta ad incantarci.